Qualità dell'aria a Roma ed effetti sulla salute dei cittadini

Salute

settembre 16, 2013 - Posted by DipEpi

saluteNegli ultimi anni la ricerca epidemiologica e tossicologica ha fatto notevoli passi in avanti per dimostrare quali siano le conseguenze a lungo termine dell’esposizione alla miscela di polveri e gas che penetra quotidianamente nei polmoni di chi abita in città o in aree industriali. Già negli anni Cinquanta si sospettava che l’inquinamento atmosferico potesse avere un effetto cancerogeno sull’albero respiratorio, ma solo nel 2013 se ne avuta la conferma dalla Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) che ha stabilito che l’inquinamento atmosferico, in particolare le polveri, è cancerogeno per l’uomo. Molti studi scientifici hanno anche dimostrato un aumento della mortalità per malattie cardiovascolari e respiratorie per effetto della esposizione cronica a polveri aereodisperse. Accertato l’effetto, si tenta oggi di capire, tra le tante componenti dell’aria di città, quale sia quella realmente responsabile degli effetti nocivi: i metalli veicolati dalle polveri, le polveri stesse di dimensione molto piccola, i gas. 
 

Effetti acuti dell’inquinamento atmosferico

 
In Italia il progetto di ricerca EPIAIR ha studiato gli effetti acuti dell’inquinamento dell’aria.

 
EPIAIR è un progetto italiano supportato dal Centro Nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) nato con l’obiettivo di progettare e realizzare un sistema di sorveglianza epidemiologica dei danni per esposizioni di breve termine, all’inquinamento atmosferico nelle città italiane.
Gli effetti sulla salute sono stati misurati come mortalità e ricorso al ricovero ospedaliero d’urgenza, per tutta la popolazione e alcuni gruppi a rischio di maggior danno (bambini, anziani, persone affette da patologie croniche, soprattutto cardiovascolari e respiratorie).
 
La continuità che la sorveglianza garantisce, permetterà
1) di stimare i danni alla salute dovuti all’inquinamento atmosferico nel tempo,
2) di valutare l’efficacia dei provvedimenti assunti a livello urbano.
La prima parte del progetto ha coinvolto 10 città italiane, la seconda 25, con ampia rappresentanza delle aree nazionali.

Per saperne di più visitate:


 
Effetti cronici dell’inquinamento atmosferico

 
In Europa il progetto ESCAPE (European Study of Cohorts for Air Pollution Effects) ha studiato gli effetti cronici. Gli effetti delle esposizioni croniche sono state studiate nello specifico a Roma nell’ambito dello Studio Longitudinale Romano e mostrano un incremento di mortalità, in particolare per malattie ischemiche del cuore all’aumentare dell’esposizione a biossido di azoto e particolato fine.


 
Come proteggerci dall'inquinamento?

 
Anche se la riduzione dell’inquinamento è affidata a decisioni collettive dall’ambito cittadino a quello planetario (come nel caso delle variazioni climatiche) alcuni accorgimenti presi a livello individuale, possono evitare le esposizioni a livelli troppo elevati dell’inquinante:
 

  • Informatevi sui livelli di inquinamento dell’aria nella vostra città, ed utilizzate queste informazioni per pianificare le vostre attività.
  • Evitate le attività all’aperto vicino a strade trafficate, soprattutto nelle ore di punta, e vicino alle aree industriali. Quando camminate o fate jogging o altro sport, considerate percorsi alternativi in zone meno inquinate.
  • Evitate attività all’aria aperta in particolare nei parchi, nelle aree periferiche ed extraurbane, dalle 12 alle 18, quando i livelli di ozono sono molto elevati (come è più facile che succeda d’estate).


 
Come inquinare meno?

 

  • Preferire l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici rispetto ai privati;
  • rispettare le disposizioni comunali sui limiti di accesso alle zone a traffico limitato o i divieti di circolazione nella fascia verde nelle giornate particolarmente inquinate;
  • è possibile adottare comportamenti di guida volti alla riduzione di emissioni inquinanti (es. moderare la velocità, mantenere spento il motore se non necessario, curare la manutenzione periodica del veicolo in modo da garantire un corretto funzionamento del motore e del veicolo nel suo complesso);
  • preferire veicoli alimentati con combustibili a basso impatto (es.metano);
  • gli impianti di riscaldamento a combustibili non gassosi devono essere convertiti a metano;
  • gli impianti di riscaldamento condominiali esistenti devono essere ristrutturati secondo le tecnologie della termoregolazione della temperatura degli ambienti e contabilizzazione del calore utilizzato;
  • le canne fumarie di tutti gli impianti termici civili, anche di potenza termica inferiore al valore di soglia (35kW), devono rispettare quanto prescritto dall’allegato IX alla parte V del d.lgs. 152/2006.

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